In attesa del nuovo radioso Governo che ci porterà dritti dritti nel prossimo millennio (nel senso che se va bene ci vorranno 990 anni per riprenderci), salutiamo la corale acclamazione dei presidenti di Senato e Camera, rispettivamente la seconda e la terza carica della Repubblica.
Presidente a Palazzo Madama è stato nominato - pardòn, eletto - Schifani Renato detto Lodo (il suo migliore ritratto è di Luttazzi: "Schifani sembra una di quelle cose che scappano quando sollevi una pietra"): per chi non ne sapesse abbastanza sul personaggio ecco una pratica scheda da scaricare, ritagliare e conservare: Renato Schifani
Alla poltrona più alta di Monte Citorio l'intramontabile Gianfranco nazionale. In occasione della sua candidatura a sindaco di Roma nel lontano 1992 (all'epoca vinse Rutelli, ora fresco di trombata ad opera del luogotenente kamikaze Alemanno), Fini è stato sdoganato dallo psiconano (che evidentemente faceva il doganiere) come prolegomeno alla di lui discesa in campo. In perenne attesa di poter prendere il posto dello psiconano alla guida dell'italica destra, si presenta da sé, senza bisogno di salti indietro nel tempo: di fronte alla morte di un 29enne veronese ad opera di 5 naziskin locali non ha avuto di meglio da dichiarare se non che il fatto è meno grave delle bandiere israeliane bruciate in una manifestazione a Torino. Tanto di cappello!
E se va bene a voi, buona legislatura a tutti!